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Data astrale: 18506   (21.04.2010)


Il sentiero della coscienza

Alle volte mi chiedo dove va la mia coscienza: sono ancora in grado di decidere senza farmi influenzare? Il limite tra bene è male è ancora ben definito dentro me? Difficile rispondersi per due valide ragioni: una di origine interiore, l'altra di natura esterna.

La ragione interiore che ci spinge a giustificarsi è semplice: noi siamo benevoli con noi stessi, ci  difendiamo  mettendo così a tacere e  rendendo evidenti quelle che sono le nostre contraddizioni tanto da farle diventare, alle volte, punti di riferimento della nostra vita.

La seconda ragione, di natura esterna al nostro "Io" è quella del confronto con la realtà in cui viviamo, realtà in continua evoluzione che spesso viene definito progresso, nascondendo invece un eccessivo imbarbarimento dei modi e quindi un sostanziale regresso.

L'equilibrio delle due ragioni diventa a ragione l'equilibrio del nostro "Io" non possiamo discostarci troppo da quelle che sono le nostre convinzioni di base, i nostri tabù, la nostra cultura e contemporaneamente dobbiamo integrarci nel gruppo ed essere mimetizzati con la massa, assumendo posture sociali   tali da non dover sembrare troppo claudicanti verso gli altri ma perfette copie di quello che la" massa" vuole.

Mi chiedo allora se  è sempre valido il sano principio fisico dello scorrimento tra campi magnetici: rotore  e statore si ricorrono perché il campo magnetico generato tra i due complessi  non è esattamente identico e quindi l'uno scorre sull'altro alimentando la rotazione del campo magnetico risultante  generando energia cinetica che mette in a rotazione l'asse del motore  elettrico.

Ho portato questo esempio perché come in fisica sono le differenze che, se  ben sfruttate, hanno risultati visibilmente positivi. Parimenti anche questa società rimanendo costantemente attenta alle diversità e ponendole come sfida al progresso senza però mai ostentare una esagerata voglia di differenza che mette  in gioco valori troppo elevati  i quali possono solo arrecare scompensi   evidenti ed inevitabilmente  dannosi.

La mia coscienza stride ho quindi ancora e per fortuna un senso e non oso dire " il giusto senso" di quello che si chiama "amore  sacro ed amor profano". Continuerò quindi ad interrogarmi anche in futuro.


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